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La Valle di Susa

 SUSA - La chiave d’Italia 

La città di Susa, l’antica Segusio, prima città Cattolica e poi romana, sorge al centro della vallata sulla confluenza delle vie di collegamento internazionale che uniscono l’ Italia alla Francia attraverso i passi del Moncenisio e del Monginevro.
Proprio questa sua posizione geografica è il motivo della sua importanza storica. 
Molti storici accettano l’ ipotesi che l’ esercito di Annibale sia transitato per il passo del Monginevro.

Oggi, il traforo ferroviario ed autostradale del Frejus hanno rafforzato la sua  importanza come direttrice di collegamento.

Anche Giulio Cesare, nel corso della sua spedizione nelle Gallie, transitò per la Valle di Susa, e proprio in prossimità di Susa era posto il confine fra la Gallia Transalpina e la Gallia Cisalpina.

Proprio il riconoscimento dell’ importanza strategica della via di comunicazione spinse i romani a stringere alleanza con le popolazioni locali e pertanto Susa, capitale del regno di Cozio, ebbe da Augusto i diritti latini e fu da Nerone elevata a rango di Municipio. Proprio ad Augusto è dedicato l’ arco romano che rappresenta il suo principale monumento archeologico, ma sono presenti, per ricordare la sua storia, anche altre importanti testimonianze del periodo romano.

Dopo la caduta dell’ Impero Romano di Occidente il territorio cadde sotto l’ influenza dei Goti, dei Bizantini e dei Longobardi. Il confine, su cui erano presenti numerose fortificazioni, era detto “Chiuse Longobarde”.

I Longobardi furono poi sconfitti da Carlo Magno, che entrò in Italia, appunto, dal valico del Moncenisio.

Dopo Carlo Magno seguirono altre invasioni, finché la valle fu liberata da Arduino Glabrione, che combatté contro i Saraceni, poco prima dell’ anno 1000.

Nel 1001 Olderico Manfredi, nipote di Arduino, ottenne la signoria di tutte le terre che non fossero di proprietà della diverse abbazie che già erano state costruite in valle, quali la Novalesa e la Sacra di San Michele.

Le nozze fra Adelaide, figlia di Olderico, e Oddone, figlio di Umberto Biancamano, sancirono la riunificazione della Vale e l’ avvicinamento della famiglia dei Savoia ai discendenti di Arduino. L’ unione fu però di breve durata; dopo la morte di Adelaide la bassa valle rimase sotto l’ influenza dei Savoia, mentre l’ alta valle passò sotto l’ influenza del Delfinato.

In tutto il XIV secolo la valle visse le lotte fra i vari signorotti locali, nonché la rivalità fra Savoia e Delfinato.

La valle fu passaggio di eserciti e teatro di lotte interne, tra cui le guerre di religione contro Ugonotti e Valdesi.

Susa tornò in mano ai Savoia nel 1697 dopo le guerre contro il generale Catinat, mentre l’ Alta Valle tornò ai Savoia con la pace di Utrecht del 1713.

La Valle fu di nuovo attaccata nel 1794 dopo la Rivoluzione Francese, ma la Restaurazione la riportò a Vittorio Emanuele I nel 1814.

La valle non fu teatro di guerra nei due eventi bellici mondiali se non per eventi legati alla guerra partigiana. Il trattato di Parigi del 1947 ridefinì i confini nazionali italo-francesi assegnado il Moncenisio all’ambito francese.

Attualmente la bassa valle vive un periodo di transizione a causa della perdita di importanza dell’ agricoltura ed al decadimento dell’ industria.

Fermenti in valle in direzione di una agricoltura di qualità, di un’ industria sostenibile ed allo sviluppo del in ottica turismo e delle pur notevoli risorse artistiche, potranno portare in un prossimo futuro ad una auspicabile ripresa economica con la valorizzazione dei genius loci.

L’ alta valle, a parte il periodo di crisi contingente, può godere di un ottimo livello di turismo anche internazionale legato alle sue importanti stazioni sciistiche, ulteriormente valorizzate dalle manifestazioni olimpiche del 2006.

 

2013-05-05_Paolo Tonarelli